Il mio diario


Lei era come il vento.
Impossibile da toccare ma tanto vicina da poterle sfiorare l’anima

Con sé solo lei. E la sua fotocamera. E i passi. E i respiri. Impostò l’apertura del diaframma. Voleva far entrare quanta più luce possibile in quella foto. E dentro se stessa. Si avvicinò piano, quasi senza fiatare. Quei gabbiani sembravano aspirare alla perfezione senza intraprendere alcun viaggio. Insieme, sembrava potessero arrivare ovunque. Di loro, dei gabbiani. Quel giorno scrisse con la luce. La sua anima restò in silenzio. Aveva i polmoni pieni d’aria e si sentiva totale. L’equilibrio perfetto. L’infinito e tutto il mondo tra le mani.

Qui vi presento la raccolta delle mie fotografie personali, dei viaggi, di esperienze interiori, di persone conosciute, di anime e dei loro legami, della natura e della sua bellezza.


 
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